Durata
26 Luglio 2010
Jazz4peace
Ore: 21.15
Daniele Malvisi ( sax )
Gianmarco Scaglia ( bass )
Giovanni Conversano ( guitar )
Paolo Corsi ( drums )
Danilo Rea (piano)
L’idea della realizzazione di questo progetto musicale prende vita nel settembre del 2003, durante una cena in compagnia di Sergio Onofri, promotore del Festival della Pace di Assisi, in merito alla possibilità che il festival potesse vantare, tra le tante proposte esibite sui palchi di Assisi, anche un concerto di jazz interamente ispirato e dedicato ai personaggi storici più rappresentativi della filosofia della pace.
Confrontarsi musicalmente con giganti della storia sociale dell’uomo quali Gandhi, Madre Teresa, Martin Luther King, Nelson Mandela e altri ancora, è stata un’esperienza molto ragionata, prima di poter intraprendere qualsiasi strada, considerando il fatto che sentirsi un po’ inibiti di fronte alla grandezza delle loro azioni è una conseguenza pressoché inevitabile.
Il progetto si è concretizzato attraverso due fasi ben distinte, prima mettere in luce i lati comuni delle loro diverse personalità con l’intento di realizzare una serie di composizioni che nonostante le ovvie differenze, fossero in grado di proporsi in modo omogeneo, e successivamente tracciare tratti melodici e ritmici che potessero in qualche modo evidenziare quella o quelle particolari caratteristiche che hanno reso ognuno di loro unico e irripetibile.
Per tradurre in musica la vita di persone molto semplici, spiriti sereni animati da enorme coraggio e indistruttibile determinazione, la stessa che gli ha permesso di perseguire i propri ideali fino alla fine, ed esprimere concetti come quello della semplicità, della serenità e della perseveranza, si è scelto di adottare una piattaforma di partenza più vicina alla musica modale; in gran parte dei casi utilizzando pochiaccordi e cercando di scrivere temi molto semplici e facilmente cantabili.
Ecco che la malinconia del profondo sud, dove operò con tanta dedizione Martin Luther King, si concretizza in un morbido blues minore pieno di sfumature gospel; l’ostinazione di Madre Teresa che meglio di ogni altro incarna il motto “fare, fare, fare”, è tradotto in una melodia senza soluzione;replica uhreni lunghi anni di prigionia di Nelson Mandela sono sintetizzati in un'unica frase melodica che assume una forma definita un po’ per volta, per poi sfociare in un improvvisazione libera…
(…) Non sono in grado di stabilire se questo lavoro rappresentI il meglio di ciò che potessi fare, ma di sicuro è la cosa più sincera che potessi scrivere (…). (Daniele Malvisi)