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Il Palazzo Mediceo

È stato proprio Cosimo I dei Medici, tra il 1561 e il 1565, a volere personalmente la costruzione del Palazzo Mediceo come sua residenza temporanea per le frequenti visite alle miniere d'argento del Bottino e alle cave di marmo. 
Con la sua architettura semplice, quasi austera, è stato per molti anni la residenza estiva dei Medici, degli Aburgo-Lorena (dove lo stesso Francesco di Lorenza stabilì la sede amministrativa ed il magazzino delle miniere della Magona Medicea) e di tante altre facoltose e nobili famiglie toscane. 
Con la nascita del Regno d'Italia il Palazzo divenne poi la sede del Municipio e tale rimase fino al 1967.
Dal 1982 il Palazzo Mediceo diventa sede di importanti esposizioni di arte moderna e contemporanea. I suoi locali al piano terra accolgono poi anche la Biblioteca Comunale "Sirio Giannini" e l'Archivio Storico Comunale pre-unitario e post-unitario, mentre ai piani superiori è stato inaugurato nel 1996 il Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica con oltre duemila oggetti che si riferiscono proprio alle attività economiche e tradizionali della nostra Versilia Storica.
All'interno del cortile troviamo un caratteristico pozzo, ricavato da un unico blocco di marmo bianco con colonne e architrave, sormontato da un trofeo raffigurante una trota.  La leggenda popolare racconta che sia la riproduzione di quella pescata proprio da Maria Cristina di Lorena nel torrente Vezza in prossimità della chiesa S. Paolo a Ruosina. 
Accanto al Palazzo, nei suoi giardini, si trova una Cappella (oggi sconsacrata) edificata sempre al tempo della Granduchessa Maria Cristina nel 1609.
Sempre all'esterno, affacciato sul fiume, si può ammirare un edificio industriale costruito dove una volta si trovavano le antiche pescherie per l'allevamento delle trote. Sfruttando l'energia fornita dal fiume furono costruiti nel 1799 una ferreria e un distendino della Magona granducale. 
Nel 1847 l'inglese Guglielmo Walton vi edificò una grande segheria che diventò proprietà Dalgas, Robson e infine Pellerano fino ad essere definitivamente chiusa dopo la disastrosa alluvione del 1996.
L'immobile è stato acquistato nel 1999 dalla società ARTO ed è diventato luogo di creazione di scultura contemporanea e di diffusione della cultura grazie alla fondazione ARKAD.
Tra gli edifici di pertinenza del Palazzo Mediceo vanno poi ricordate le ex scuderie, in seguito utilizzate come magazzino della R.Magona del ferro e che nell'Ottocento sono state trasformate nel Teatro dei Costanti, con arredi e strutture di particolare pregio ed eleganza. 
Il Teatro è stato poi ceduto all'Ente Nazione Dopolavoro negli anni 20 del Novecento, per poi passare all'ENAL. Solo negli anni '80 rientra in possesso del Comune di Seravezza.
Oggi l'edificio è stato completamente restaurato ed accoglie un Teatro ed uno spazio espositivo. 

La sala dei coppi e l'Antiquarium

Nelle cantine del Palazzo, a cui si accede dal salone del piano terra, è possibile visitare l'esposizione dei coppi. Si tratta di un'importante raccolta di coppi da olio e per la conservazione delle granaglie rinvenuti nelle volte del primo piano durante i lavori di restauro. I coppi erano stati utilizzati infatti come materiale edile per il riempimento delle volte. 
Nella stessa stanza sono stati poi recentemente adagiati i resti ossei ritrovati durante lavori di scavo per l'alloggiamento dell'ascensore nel 2002. Dalle analisi effettuate è stato scoperto che le ossa appartengono ad un uomo di circa 35-40 anni, di umili origini e vissuto tra il 790 d.c e il 1000 d.c. Le più recenti ricerche hanno fornito ulteriori informazioni sulle sue origini e sui motivi della sua sepoltura in un luogo a quel tempo desolato e inconsueto: l'uomo probabilmente era un pellegrino di passaggio sulla vicina via Francigena e, una volta deceduto, è stato sepolto in questo luogo perché forestiero e sconosciuto.