Durata
10 Febbraio 2012
ore 21.15
Il racconto del caso Ilaria Alpi ha dell’incredibile. In una Somalia popolata di continui rimandi al passato coloniale italiano, un silenzio inscalfibile copre le manovre di scaltrissimi uomini d’affari collusi e corrotti. E’ questo silenzio che Ilaria Alpi attacca frontalmente, spalancando squarci di inaudita verità. Ecco in scena i paradossi di un’Africa italiana dilaniata fra guerre intestine, rifiuti tossici, traffici d’armi, integralismi islamici e smaglianti sorrisi di festicciole tricolori.
Finalmente porto in teatro questo mio testo, sospeso fra l’indignazione della cronaca e il flusso d’immagini di un racconto autoptico. E questa versione scenica avviene nel segno di un incontro prezioso come quello con Lucilla Morlacchi, da me cercata e scelta proprio per l’appassionato rigore con cui declina l’idea di un’epica teatrale contemporanea. Ne nasce un gioco teatrale, condiviso con agguerrita lucidità da Lucilla e da Luisa Cattaneo che in puro spirito brechtiano le serve un ventaglio di interlocutori d’ogni età, sesso ed estrazione. Questa la formula che mi ha conquistato per portare in scena “Lo schifo”. Ed è avvincente per me orchestrare la narrazione in prima persona di un’Ilaria divenuta anziana, che in 17 anni dall’agguato di Mogadiscio ha visto sbiancarsi le tempie in qualche indefinito altrove.
Stefano Massini
E’ per me una necessità mettere in scena questo testo per la scrittura straordinaria, la bellezza e il ritmo. Del resto non ho mai portato in scena un testo per altri motivi, sempre e solo per un’intima, impellente necessità.
Lucilla Morlacchi