Durata
24 Marzo 2012 - 09 Aprile 2012
24 Marzo 2012 - 09 Aprile 2012
Scuderie Granducali
Telefono: 0584.757443 / 0584.756046
Il mio lavoro prende corpo giorno per giorno, e fotografare non basta; infatti fotografo poco, scrivo poco, serve molto telefono, molto computer: per progettare, costruire relazioni, avviare insomma un processo di cui occorre prendersi cura costantemente e che potrebbe interrompersi in ogni momento.
Oggi ho 17 storie avviate, ma solo poche non moriranno per strada. È come fa uno scrittore: mi cerco una storia interessante da portare alla luce e che mi sia vicina; una volta avviata, sarà lei a condurmi, dicendomi come vuole essere raccontata e quando sarà completa; dopo mi trovo un ente a cui possa interessare, che paghi me e la pubblicazione di un libro di foto che stampo e impagino come si conviene. Tutti i miei lavori finiscono in libri; sarà un limite, però mi sento dominato della nobiltà di questo oggetto, non so un luogo più prezioso con cui esprimere e custodire il valore delle cose.
Penso che ogni foto riuscita sia un autoritratto, lì dentro ci sei tu, quello che sei o che non sei, quello che potrai essere e quello che non sarai mai. Del resto ciò che vediamo è ciò che siamo.
Mi interessa l'uomo per l'uomo, lontano dagli intellettualismi e dalle montature di una fotografia menzognera; e mi piace E. Smith quando dice: “Non voglio che le mie foto siano guardate come pezzi d’arte. Io voglio che siano pezzi di vita”.
In passato ho fotografato bambini affetti dal cancro; in questi casi solo i risultati possono procurarmi il diritto di fronte ai miei occhi ad essere stato lì. Un documento umano d'impatto figurativo non dovrebbe avere l'arroganza di dare risposta, è una questione di democrazia e io non vorrei portare nessuno da nessuna parte: preferisco accompagnare con delicatezza l'osservatore fino alla stazione.
Trovo vitale seguire quel nodo emotivo capace di piegare le ombre in luce; e l'attesa in perle custodite nel grembo del tempo.
ORARIO: dal martedì al sabato h. 15.00/19.30 - domenica h. 10.30/12.30 - 15.00/19.30
ingresso libero
‘Puccini e la fanciulla: anatomia di un film’ – presentazione del libro fotografico di Enzo Cei sul film omonimo del regista Paolo Benvenuti
Nasce nel 1949 a Ghezzano, Pisa, e cresce in una famiglia contadina. Autodidatta, dagli anni Settanta fotografa e stampa in bianco nero occupandosi di fotografia narrativa e scegliendo l’ordinario come “evento” dentro storie radicate nel territorio cui appartiene. Per aderire alle cose come gli è naturale, organizza la sua attività lontano dalle leggi proprie della committenza, se necessario seguendo per anni i suoi progetti. È un lavoro che accorda contatti umani e conoscenza dei fatti nella luce naturale che li accoglie; ma saranno poi ostinati e ripetuti procedimenti di camera oscura a restituire alle fotografie il peso delle idee che contengono. Col digitale, oggi trova il naturale innesto per potenziare le espressività del bianco nero fedelmente alla sua tradizione. Ha pubblicato dieci volumi monografici, affrontando soggetti di interesse etico sociale, sanitario, artistico e ambientale, curati affinché rispettino fino in fondo la loro finalità di informare documentando.
