Durata
28 Gennaio 2012 - 09 Aprile 2012
Nella cornice espositiva del Museo, che è testimonianza della vita e del lavoro della gente della Versilia, si inseriscono a dialogo naturale le immagini fotografiche dei tre autori perchè il lavoro e' vita, da' un senso alla vita, dignita' all'uomo e sfogo alla creativita'.... ieri come oggi.
Il lavoro alimenta le relazioni, esalta le attitudini e mette in risalto le differenze di ciascuno.
Il lavoro unisce, crea le basi per un vivere sociale e assicura il pane per la mente e per lo stomaco.
L'arte che si perpetua dietro ciascun lavoro e' dunque un bene prezioso da tutelare, tramandare, far crescere.
ORARIO: dal martedì al sabato h. 15.00/19.30 - domenica h. 10.30/12.30 - 15.00/19.30
Nato a Pisa,tanti anni fa, fotografa da quando era al Liceo, e frequentava corsi di pittura nello Studio di Daniel Schinasi, pittore che lavorava a Pisa alla fine degli anni 50. La fotografia è essenzialmente un'attività svolta per piacere e per necessità di esprimersi, in quanto si è guadagnato la vita con tutt’altra professione.
Solamente da pochi anni ha esposto in vari luoghi su argomenti tematici, da quando ha potuto dedicarsi alle foto con maggior impegno.
Tra le mostre personali ricordiamo “Il quotidiano Infantile” realizzata per il Dipartimento di Neuro-psichiatria infantile dell’Ospedale “Versilia” nel 2004; “Immagini dal Palcoscenico” realizzata per il Piccolo Teatro Sperimentale della Versilia, nel 2006 ed esposta a Palazzo Mediceo; ”Il lato duro della Versilia” sull’escavazione e lavorazione del marmo all'interno del programma “Immagina” del gruppo K2 di Arti Visive di Firenze, nel 2010.
Giuseppe Maiorana
Sono nato a Palermo, classe ’71, laureato in economia e commercio con master in banking and finance ABI/Bocconi, ma quello è solo il Giuseppe serio e forse un po’ noioso, qui parliamo di "maio", quello che sta attento ad ogni particolare, ogni gesto, ogni suono, lo carpisce e ne fa tesoro, quello che ha scelto la fotografia come forma di espressione e meditazione.
Non faccio il fotografo di mestiere, sono uno spirito libero, con un bisogno incontrollabile di emozionarmi, con un'adrenalina creativa che mi sollecita perennemente; il mio interesse per l’essere umano nel suo vivere quotidiano, nel suo contesto sociale, nelle relazioni, nel lavoro, nella famiglia, nella sua storia, unito con la passione fotografica, mi hanno portato in molti paesi del mondo, dall’Africa, all’Asia all’America del sud, sempre alla ricerca di nuove emozioni.
Quando scatto una foto lo faccio per appagare il mio bisogno creativo e per il desiderio di comunicare, di condividere, con chi è disponibile a farlo, non solo un’immagine, ma un’emozione, ed è questo il mio intento al di là del mero fatto estetico.
Nasce a Gorizia e vive ora in Versilia. Si laurea all’Università Luigi Bocconi in Economia Aziendale, dove vince il suo primo concorso fotografico nel 1995. All’attività di analista finanziario affianca la passione per l’arte e la fotografia. Nel 2009 partecipa al seminario del maestro Franco Fontana, che lo porta ad un nuovo percorso di ricerca e da quel momento si dedica a tempo pieno alla fotografia. Nel maggio 2011 espone alla mostra “QUELLI DI FONTANA” a Reggio Emilia in occasione di “Fotografia Europea” e successivamente in giugno in occasione di “MANTOVA CREATIVA 2011” ed in ottobre alla “Galleria EUROPA” del Lido di Camaiore. Predilige l’astratto, realizzando scatti vibranti di colore e forme, che trasfigurano la realtà visuale apparente e comune in una realtà altra, ma comunque sottesa alle cose stesse. Ciò che vediamo è solo un aspetto di qualcosa di molto più complesso che spesso non abbiamo il tempo o la voglia di indagare. Partendo da questa premessa, il tema del lavoro non poteva che essere affrontato in maniera non convenzionale: spesso si classifica una persona per il lavoro che svolge, dimenticando che questo è solo uno dei tanti ruoli che deve o vuole ricoprire. Il lavoro non è tutta la vita, così come la persona non è il suo lavoro.