Durata
03 Marzo 2012 - 25 Marzo 2012
Via Ponchielli: i particolari delle abitazioni raccontano
Via Ponchielli – 29 giugno 2009
Alle 23.48 un treno merci diretto in provincia di Caserta, con il suo convoglio di quattordici carri cisterna contenenti gpl, deraglia pochi metri dopo la stazione di Viareggio. Nell’urto soltanto uno dei carri si fora. A quel punto basta una minima scintilla per far accadere il peggio: 32 morti e un centinaio di feriti, alcuni ancora in gravi condizioni.
Via Ponchielli - 29 settembre 2009
Una via fantasma nel pieno centro di Viareggio. Ingabbiata da transenne. Per proteggere e per proteggersi. Molte delle case rimaste sono pericolanti. In molte delle case rimaste ci sono ancora i beni delle famiglie che ci abitavano. Le forze dell’ordine bloccano l’accesso a chiunque non abbia un permesso speciale.
Entrare nei saloni, visitare le camere da letto, affacciarsi nelle cucine lasciate a se stesse fa correre la mente a quella notte. Ci sono ancora le orme dei soccorritori sulle porte aperte a calci, e le loro manate di cenere sulle pareti. Quel fuoco senza pudore ha scavato crepe sui muri, ha sciolto le plastiche di campanelli e avvolgibili, ha fatto crollare case intere. Ma, soprattutto, ha distrutto irrimediabilmente intere famiglie.
Qualcuno in via Ponchielli è tornato. Per lasciare un fiore o per riprendersi le cose scampate alle fiamme. Hanno portato via le televisioni. Hanno staccato i quadri. E i segni del loro passaggio sono rimasti impressi sugli intonaci. Qualche soprammobile è stato lasciato ad aspettare.
Io però non ho incontrato nessuno. Solo gli oggetti a parlarmi di loro.
Cappellina Medicea - dal 3 al 25 marzo | ingresso libero
ORARIO: dal martedì al sabato h. 15.00/19.30 | domenica h. 10.30/12.30 - 15.00/19.30
Fotoreporter, iscritto all’ODG della Toscana. Laureato in psicologia con una tesi fotografica sul campo “Educazione in Rwanda nel periodo del post-genocidio” in Antropologia Visuale. Dal 2008 collabora regolarmente con la cattedra di Antropologia Visiva presso l'Università di Firenze. In Antropologia Visuale è autore di un saggio intitolato "NOF 4, fotografando una scrittura" (in "Didattica della Visualità", 2009, Bonanno Editore), e della monografia "La Struttura Strappata. Ragazzi albanesi tra migrazione e ritorno", (2011, Bonanno Editore) - un progetto di ricerca sulla migrazione e integrazione culturale che utilizza la fotografia come mezzo di comunicazione visiva. Attualmente collabora con varie ONG come fotoreporter, seguendo i problemi dell'immigrazione in Italia e documentando i problemi del lavoro minorile in Asia. I suoi progetti personali si concentrano sulla società albanese alla vigilia della sua entrata i EU. I suoi lavori sono stati pubblicati sui principali magazine e quotidiani italiani.
Vive tra la Toscana e Tirana, Albania.