Durata
05 Giugno 2010 - 26 Settembre 2010
Fatti di vita e d’arme del Risorgimento italiano
ITALIA SIA!
Fatti di vita e d’arme del Risorgimento italiano
L’esposizione intende accostarsi alle vicende del Risorgimento
italiano secondo una duplice prospettiva. Ripercorrerne, da un lato,
alcune tappe salienti – segnatamente quelle comprese fra il 1848 e il
1860 – privilegiando tuttavia una chiave di lettura dichiaratamente
toscana; testimoniare, dall’altro, come, nel corso dell’Ottocento, un
cospicuo nucleo di temi legati agli avvenimenti della vita militare
abbia, dai fatti gloriosi delle guerre di liberazione, preso l’abbrivio
per evolversi lentamente in un filone figurativo destinato a rifluire, in
molti casi, nella vera e propria pittura di genere. Storia e mito, mito e
mitografia a confronto, alla radice dei quali vi sono anni cruciali per
il destino della futura nazione.
Quelli, appunto, che vanno dalla battaglia di Curtatone e Montanara
al Plebiscito con cui il Governo Provvisorio della Toscana sancisce
pubblicamente la sua adesione al Regno sabaudo. Poco più di un
decennio, durante il quale saranno peraltro gettate sul tappeto della
storia regionale carte decisive: prima fra tutte quella con il cui nuovo
potere instauratosi dopo la partenza del granduca Leopoldo II di Lorena
nell’aprile del 1859, non intende cercare soltanto la più ampia
e completa legittimazione possibile sul territorio toscano, ma anche
e soprattutto lanciare un segnale politico forte e deciso contro quanti
hanno fino a quel momento auspicato, su un piano astrattamente
politico, Firenze quale capitale di una possibile confederazione di
regioni centro italiane, comprendente, oltre alla Toscana, le Marche,
l’Umbria, la Romagna, con in più la città di Bologna.
Assecondando fedelmente lo svolgimento della vicenda storica,
l’esposizione prende dunque le mosse dallo scontro di Curatone e
Montanara e dai volti dei suoi protagonisti. Al fine di ripercorrere
nei termini più esatti le fasi cruciali della battaglia – che vide, come
sappiamo, in prima fila, contro le truppe austriache, i volontari toscani
di Firenze e Pisa – il comitato organizzatore ha scelto di fare
dialogare le numerose quanto preziose testimonianze pittoriche, grafiche
e documentarie (alcune delle quali inedite e qui esposte per la
(alcune delle quali inedite e qui esposte per la prima volta), con un grande plastico realizzato appositamente per la mostra,
sul quale sono destinati a trova posto non meno di seimila soldatini.
Oltre la sezione dedicata alle celebrazioni plebiscitarie susseguenti
alla partenza del Granduca – qui splendidamente evocata attraverso
Il 26 aprile 1859 di Odoardo Borrani – la sequenza della opere
si apre poi alle immagine chiamate a celebrare, per mono di artisti
quali Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Ferdinando Buonamici, Telemaco
Signorini, Amos Cassioli, Pietro Aldi, Arturo Moradei, alcuni
episodi emblematici della Seconda Guerra d’Indipendenza. Episodi
che trovano tuttavia, lungo le sale della mostra, un loro suggestivo
contraltare nelle rappresentazioni di un Risorgimento rivissuto – ma
sarebbe forse meglio dire drammaticamente vissuto – in chiave totalmente
civile. Tele come quelle di Ignazio Affanni, Cesare Bartolena,
Micheli, declinano con accenti accorati un mondo d’affetti quotidiani
che gli avvenimenti bellici stanno per spezzare per sempre.
Un piccolo universo sul quale saprà indugiare anche la grafica del
periodo, mediante un’importante rassegna di illustrazioni di carattere
popolare destinate a riviste e periodici.
Un capitolo a parte è riservato a Giovanni Fattori, del quale viene
ripercorsa, quasi mostra nella mostra, la sua produzione pittorica di
soggetto ‘militare’. Un exursus che copre l’intero arco cronologico
della sua attività. Dal grande cartone per la Battaglia di Magenta
del 1859-60, realizzato nell’ambito del concorso Ricasoli, alle opere
degli anni Ottanta e Novanta, contrassegnate se possibile, nella
composizione figurativa, da una sempre più scoperta e programmatica
vena antiretorica. A testimoniare l’eco dell’insegnamento
fattoriano e il perdurare, anche in chiave elegantemente
popolare, della fortuna di opere che vedono quali
personaggi principali i soldati dell’esercito nazionale, è stata
prevista un’ulteriore sezione che ha messo a confronto, tra gli
altri, lungo le pareti della sede espositiva, artisti come Luigi
Gioli e Ruggero Panerai.
Orario:
Dal 5 al 30 giugno e dal 13 al 26 settembre
dalle ore 15.30 alle ore 20.00
Lunedì chiuso
Dal 1 luglio al 12 settembre
Tutti i giorni
dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 24.00
Ingresso € 5,00 e ridotto € 3,00