Durata
20 Luglio 2019 - 18 Agosto 2019
Riflessioni sull'abitare il mondo
ARBOREA
Riflessioni sull'abitare il mondo
20 luglio - 18 agosto 2019
Scuderie Granducali di Palazzo Mediceo, Seravezza
Dipinti di Costantino Paolicchi
Sculture di Mimmo Biribicchi
Aperta tutti i giorni con orario 17.00 - 23.00
Ingresso Libero
I TRONCHI DEGLI ALBERI SONO SEPARATI,
MA LE RADICI SI TENGONO STRETTE
LE UNE ALLE ALTRE E I RAMI
IN ALTO SI INTRECCIANO.
SONO UNITI A LIVELLO PROFONDO
ED A QUELLO PIÙ ELEVATO.
GLI UOMINI DOVREBBERO ESSERE
COME UN’IMMENSA FORESTA.
Romano Battaglia
… c’è una sacralità che si avverte al cospetto degli alberi, un’energia che gli uomini hanno percepito fin dalla notte dei tempi. E c’è una bellezza arcaica, primordiale in ciascuna pianta. Nessun albero, come nessun uomo, è uguale ad un altro. Tutti hanno vissuto esperienze analoghe ma singolari. Sulla corteccia di ogni tronco i muschi, i licheni, le ferite del tempo, i segni lasciati dai parassiti, dagli animali e dagli uomini hanno tracciato una geografia che può essere decifrata, compresa, narrata. Tutta la grande letteratura a livello mondiale ha dedicato agli alberi particolare attenzione, così la pittura che ha loro affidato un ruolo certo non secondario nella visione e nella interpretazione del mondo. E per millenni gli alberi hanno accompagnato il divenire dell’umanità assumendo nelle diverse culture significati di profonda sacralità ed hanno fornito potenti simboli magici e religiosi la cui persistenza indica l’importanza che ancora attribuiscono al mondo vegetale gli uomini e le donne del pianeta Terra: essi dovranno combattere insieme agli alberi e a tutti gli altri esseri viventi una dura difficile battaglia per la sopravvivenza.
Partecipa all’esposizione con un nucleo di sue opere lo scultore lunigianese Mimmo Biribicchi, che interviene con particolare sensibilità su radici, tronchi e rami di alberi. C’è in lui un profondo legame con la sua terra, anche se da moltissimi anni vive altrove, su al nord. Ma ogni anno torna alla grande casa di pietra a Groppoli di Mulazzo, dove sua madre s’è spenta serenamente a centotre anni, poco prima dello scorso Natale. Torna per ritrovare gli affetti e per obbedire ad un ancestrale richiamo replica watches dei luoghi che lo hanno visto ragazzo, per riconoscersi nelle tradizioni che ancora resistono – con difficoltà – anche in questa regione di boschi, di acque e di castelli che pare sospesa nel tempo. Torna per ascoltare la voce del fiume Magra che rivela molto a chi la sa ascoltare, perché racconta di infiniti transiti d’uomini lungo la via francigena, delle ansie dei pellegrini, delle fatiche dei contadini poveri sui campi alluvionali e sulle colline boscose che circondano la valle. Torna per salutare i suoi nobili amici, i castagni centenari del Quarel, il bosco sacro dove gli antichi abitatori della Lunigiana posero i simulacri di pietra dei loro culti arcaici.