Durata
29 Gennaio 2011 - 13 Febbraio 2011
Ivano Bolondi
…Abbandonato da tempo il ruolo di collezionista di immagini ricordo, abbandonato anche l’uso di una fotografia mirata a sottolineare le differenze ( la miseria, il folclore, il meraviglioso o semplicemente il diverso ) dei paesi in cui ha viaggiato, e rinunciato infine anche al compito di comunicare come un fotoreporter, la realtà quotidiana dei luoghi, ha decisamente optato per viaggiare in se stesso. Le sue immagini pertanto cercano – ed evidenziano – quanto di costante egli è in grado di cogliere sul piano psicologico dei luoghi visitati… Le sue fotografie tentano dunque di mettere in rilievo soprattutto questi aspetti e lo fanno attraverso una scrittura che per l’uso del mosso, dello sfocato, del particolare astrattizzante, del colore a volta forzato – sotto tono o sopra tono – fa perdere alle immagini l’aura realistica tipica del genere. Non è infatti con il senso della vista che questi aspetti dell’uomo possono essere individuati, ma soltanto con la sensibilità interiore; e non è con lo strumento dell’immagine rispecchiante la realtà naturale, che tali sensazioni possono essere trasmesse.