Durata
22 Luglio 2011
Vasco Mirandola e Enrico Salvatori
Mirandola/Salvatori e Sosta Palmizi presentano
Szymborska / Gualtieri / Burroughs / Mikhail / Queneau /
Prevèrt / Dickinson / Stanesku / Carver / Neruda / Lamarque:
le voci di grandi poeti interpretate e danzate da
Vasco Mirandola e Enrica Salvatori
da un’idea di Vasco Mirandola
coreografie di Enrica Salvatori
disegni e sculture di Carlo Schiavon
costumi di Silvana Galota
disegno luci di Luca Diodato
e lo sguardo leggero di Giorgio Rossi
Ci sono poeti che hanno accompagnato il nostro percorso artistico ed umano‚ a loro dobbiamo una grande riconoscenza‚ ci hanno nutrito‚ curato‚ bene−detto. I poeti sono i nostri angeli custodi‚ rinominano per noi il mondo‚ usano parole che ci stimolano ad aprire gli occhi sulla realtà‚ a prendere coscienza della profondità della condizione umana e del nostro comune destino. ”L’uomo vive poeticamente su questa terra” dice Holderin. Questa sfida‚ in quest’epoca‚ ci piace: restituire la grandezza di un poeta che parla della nostra grandezza.
Sulla ricerca:
Siamo partiti da una domanda: e se la poesia si facesse piccola / lieve /
tanto da stare in una mano /
per essere offerta allo sguardo?
Abbiamo preso delle poesie‚ scegliendole per colore‚ odore‚ amore‚ sudore‚ dolore. Le abbiamo tenute accanto per sentirle battere e respirare. Abbiamo immaginato uno spazio vuoto come il nostro stupore di fronte alle cose del mondo‚ e le abbiamo liberate per vedere dove si andavano a posare. All’inizio non si facevano toccare ma col tempo sono arrivate al giardino delle mani. E’ allora che abbiamo sentito quel suono‚ e in quel suono c’eravamo noi e il mondo.
E se fosse lieve si interroga su cosa è la poesia‚ di come si attacca alle cose‚ di come diventa aria‚ sangue‚ terra.
Si ride‚ ci si commuove‚ ci si meraviglia‚ si intuiscono storie di altri uomini‚ così simili a noi da farsi innamorare.
La danza ci sogna intorno‚ traduce‚ cammina le parole.
I disegni e le sculture di Carlo Schiavon fanno di tutto per non dare troppo fastidio e chiedono in cambio solo di non essere dimenticate.
La musica c’è ma non si vede.